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Diabete mellito


del Dott. Franco Milani  Medico Veterinario a cui rivolgo un pubblico ringraziamento per la sua preziosa collaborazione!!

  • Introduzione
Pratico la professione veterinaria da pochi anni, cinque per l’esattezza, e Siberian Husky, anche solo per le vaccinazioni, ne vedo sempre meno. I cani che visito possiedono più di un particolare che li accomuna. Sono per lo più pazienti geriatrici, (cioè anziani per intenderci sopra i dieci anni), hanno almeno un occhio azzurro (sono stati acquistati per questo no?!), e sono grassi da far spavento. A dire la verità ho anche un paio di pazienti perfettamente in forma nonostante l’età (entrambi di 14 anni) ma li considero la classica eccezione. Non solo i miei pazienti ma nei giardini delle villette, a passeggio per le vie cittadine, nei parchi si vedono spessissimo anziani Husky grassi. Come mai tanti cani appartenenti a questa razza sono soprappeso o soffrono di vera e propria obesità? Forse il maestro Botero è diventato giudice cinofilo di razze nordiche? Negli anni del boom sono stati venduti moltissimi cuccioli a persone non perfettamente consapevoli dell’esigenze e peculiarità della razza e tra gli errori di gestione il più comune è stato quello di permettere ai voraci Husky di sfondarsi di cibo. Sono cani dotati di un formidabile appetito con l’aggravante di una straordinaria capacità di accumulare scorte energetiche sotto forma di grasso. Il tutto unito ad una vita sedentaria ha portato al fenomeno degli Husky con altezza al garrese perfettamente in standard ma che pesano come Malamute.
Questa premessa è funzionale ad inquadrare l’argomento di questo articolo, infatti forse non tutti si saranno accorti che stiamo già parlando di diabete. Facciamo allora qualche passo in dietro e vediamo di cosa si tratta.
  • Cosa è il diabete mellito? Il pancreas è una ghiandola a duplice attitudine: la componente esocrina (si dice esocrina una ghiandola che non riversa direttamente nel sangue il secreto che produce) secerne e riversa nell’intestino il succo pancreatico che possiede un pH di circa 8/8,5 (cioè alcalino ovvero sopra la neutralità che ha valore di pH 7) e contiene gli enzimi pancreatici. La funzione del succo pancreatico è quella di alcalinizzare il materiale che proviene dallo stomaco (neutralizza o tampona i succhi gastrici che sono acidi con pH quindi inferiore a 7) e di iniziare la digestione delle componenti fondamentali della dieta tramite enzimi specifici (proteasi che digeriscono le proteine, amilasi per gli amidi e carboidrati, lipasi per i grassi e nucleari per gli acidi nucleici). L’altra componente chiamata endocrina (quindi che riversa il proprio prodotto nel torrente circolatorio) è costituita da agglomerati cellulari secernenti chiamate Isole del Langherans che producono e secernono sotto stimolo ipotalamico, tra gli altri, l’insulina (da insula=isola). L’insulina è un ormone che ha tra le principali funzioni quella di regolare il metabolismo glucidico con effetto ipoglicemizzante. In pratica l’ipotalamo legge nel sangue circolante quanto glucosio è presente (legge la glicemia) e comunica (tramite l’ormone GRH) alle Isole del Langherans se è il caso di produrre più, se ce n’è troppo, o meno, se ne è presente poco, insulina. Quando tutto funziona per il meglio il meccanismo è molto ben congeniato. Quando qualcosa in questo meccanismo si inceppa e le Isole non producono insulina abbiamo il diabete mellito una patologia caratterizzata dunque da iperglicemia (molto glucosio nel sangue) ma anche glicosuria (glucosio nelle urine) poliuria (produzione di grandi quantità di urine) e polidipsia (aumento dell’assunzione di acqua). Ok, mi rendo conto che la materia può risultare indigesta ma siete stati bravi ad arrivare fino a qui, ciò che avete letto era la parte più tecnica e dunque ostica.
  • Tipologie: Esistono diversi tipi di diabete mellito e anche altri tipi di diabete non mellito, chiamato insipido. Noi tratteremo soltanto il diabete mellito insulino dipendente (viene così chiamato perché è causato da una forte riduzione o mancanza dell’ormone insulina e necessita della somministrazione esterna di questo ormone) e il diabete chetoacidosico la sua forma più grave che sono i responsabili del 90% dei casi di diabete del cane.
  • Fattori di rischio: Questo è uno degli argomenti più importanti e meno considerati. Il fattore di rischio più importante è infatti l’obesità e la mancanza di esercizio (perché predispone all’obesità). (In particolare per il tipo di diabete che è causato da danni alle isole del Langherans. Questo si può cancellare, è un particolare tecnico: i danni diretti ai corpuscoli del langherans impediscono la secrezione e/o la produzione dell’ormone insulina) Altro fattore di rischio nella cagna anziana non sterilizzata è il diestro specie quando molto prolungato.
  • Predisposizione di razza: ecco forse il capitolo che i più attendevano. L’Husky è una razza predisposta? Ho fatto molte ricerche in questo senso, sui sacri testi e su internet ed ho trovato che contrariamente a quanto si pensa l’Husky non figura tra le razze maggiormente a rischio. Questa era la notizia buona. Dalle stesse fonti ho appreso che non è neanche tra quelle a minor rischio. E’ a metà. Esistono dunque razze con una probabilità molto maggiore alla media dei cani di sviluppare diabete (Es: beagle e altri segugi tipo beagle, keeshound, pinscher et ali ). Altre razze hanno comunque una probabilità maggiore alla media di sviluppare diabete ma il fatto di appartenere a quella determinata razza non permette di considerarli soggetti a rischio; e tra questi è presente il Siberian Husky. Potrebbe dunque non essere improbabile più che una vera predisposizione dovuta a fattori genetici una più generale predisposizione dei nostri cani ad ingrassare e dunque a rientrare nei cani a rischio. Quelle qualità (appetito e capacità di immagazzinare energia derivante dall’alimento) che hanno permesso la sopravvivenza in condizioni estreme dei cani artici e dei loro “allevatori” potrebbero risultare un tantino sovradimensionate nella nostra realtà. E questo è solo uno dei problemi che vengono favoriti dall’obesità. Dunque, non fate ingrassare i vostri cani, non è una buona idea.
  • Cause: Il diabete mellito insulino dipendente è sicuramente una patologia multifattoriale. Oltre ai fattori di rischio, e alle predisposizioni di razza esistono cause più o meno importanti nell’insorgenza di questa patologia. L’aspetto genetico è importante anche considerando una certa predisposizione familiare, dunque se ad un parente stretto o un genitore del nostro cane è stato diagnosticato il diabete è consigliabile fare eseguire dei test di screening. Altro fattore da tenere in considerazione è che nel cane giovane difficilmente si può riscontrare il diabete che infatti è una patologia tipica di cani con età superiore agli 8 anni, anche se le eccezioni esistono. Inoltre molte patologie a carico di pancreas (pancreatiti), patologie auto immuni che hanno come bersaglio le ormai note Isole del Langherans ed altre malattie virali sono coinvolte nell’insorgenza della malattia. Spesso il diabete è associato ad un'altra patologia endocrina che oltre che per cause spontanee può essere causata da un uso improprio di corticosteroidi (cortisone etc), l’iperadrenocorticismo. Dunque è assolutamente da evitare la somministrazione di cortisone ai cani per ogni dolorino o puntura di insetto, questa pratica alla lunga si paga e a caro prezzo.
  • Sintomi: Generalmente dei proprietari attenti si accorgono abbastanza in fretta che qualcosa non va nel loro cane. Ci si accorge facilmente che il cane urina molto, a volte in modo ossessivo e ad ogni mitto (emissione di urina) produce una gran quantità di urina. La perdita di liquidi ed elettroliti attraverso la minzione deve essere reintegrata e il cane inizia una ricerca continua di fonti idriche per abbeverarsi, i proprietari riportano spesso che i loro cani anche durante le passeggiate si fermano spessissimo e lappano pozzanghere sottovasi, e qualsiasi raccolta d’acqua o di liquido, anche la propria o altrui urina. Se questi segni non vengono notati (!?) ne possono comparire altri come la perdita di peso o la cataratta oppure delle vere e proprie complicazioni.
  • Complicazioni: credo sia importante in questa sede elencare alcune delle complicazioni che possono sopraggiungere in corso di diabete non trattato, non tanto per allarmarvi o rendervi esperti quanto perché il diabete può manifestarsi in modo poco evidente, subdolo e l’evidenza o l’insorgenza di questi segni secondari possono precedere in alcuni casi le grandi sintomatologie sistemiche. Oltre alla cataratta possiamo trovare delle retinopatie, debolezza neuromuscolare, vomito e diarrea dovute a pancreatiti o insufficienze pancreatiche o piodermiti (infezioni cutanee). Fino ad arrivare alla complicazione più pericolosa che richiede un intervento urgente da parte  del medico veterinario: la chetoacidosi o diabete chetoacidosico. E’ un evenienza molto grave i cui sintomi sono debolezza, depressione del sistema nervoso centrale (l’animale sembra istupidito), vomito e respiro accelerato, l’alito ha un forte odore acre di aceto. Nei casi più avanzati il respiro si fa lento e profondo, comatoso (respiro di Kussmaul). Forse è inutile ribadire che a questo stadio dovreste essere dal veterinario da un pezzo!
  • Diagnosi: Il veterinario dopo aver emesso il sospetto clinico in base alla visita e all’anamnesi riportata dal proprietario del cane procede nell’indagine valutando in particolare i valori ematici di glucosio (la glicemia) e la presenza nelle urine di glucosio, detta glicosuria e corpi chetonici, ketonuria. Una volta riscontrata lo stato di iperglicemia (alte concentrazioni di gluoosio nel sangue: superiore a 100/120 mg/dl) , glicosuria e ketonuria unito al quadro clinico, viene emessa la diagnosi di diabete mellito e impostata una terapia adeguata.
  • Terapia: Ha lo scopo di riportare verso valori normali (circa 100 mg/dl) il glucosio presente nel sangue. Per ottenere questo risultato verrà impostata inizialmente una somministrazione adeguata di insulina a lenta azione (si somministra una volta al giorno)  che potrà venire modificata in seguito. Verrà impostata una dieta che avrà il compito di correggere l’obesità e ridurre il più possibile le fluttuazioni di glucosio nel sangue dopo il pasto. Si utilizzano a tale scopo alimenti già preparati dalle grandi case mangimistiche (non vi preoccupate non vi lasciano soli nel momento del bisogno) contenenti complessi di carboidrati in alta percentuale (dal 40 al 60 %) e verrà consigliato di far fare al vostro cane del moto regolare e questo per possessori di Husky dovrebbe essere più un piacere che una prescrizione medica. 
  • Domande/risposte
  • Si può guarire? La questione è complicata e la risposta non può essere univoca. In effetti tutto dipende da quali cause hanno scatenato la patologia e che possibilità esistono di gestire queste cause. Da un diabete derivato da pancreatiti, tumori pancreatici ed altre cause primarie difficilmente risolvibili non si può guarire. Un cane con diabete causato principalmente dall’obesità e che non presenta altri fattori o cause ha invece buone probabilità non solo di tenere sotto controllo la malattia ma di guarire completamente.
  • Aspettativa di vita. Anche in questo caso molto dipende molto da quali cause stanno alla base della patologia e se queste possono anche primariamente portare a morte l’animale. In genere un cane con diabete trattato e sotto controllo ha un’aspettativa di vita di 3/5 anni. In realtà, fermo restando le condizioni sopra descritte, se ben gestito e considerando l’età media di insorgenza della patologia ( 8/10 anni) possiamo dire che le aspettative di vita di un cane con diabete siano prossime alla norma.
  • iperglicemia =diabete? No, l’iperglicemia da sola non è sinonimo di diabete mellito. Questo stato di alta concentrazione di glucosio nel sangue se non è accompagnata dalla sintomatologia descritta e soprattutto se non è associata a glicosuria e ketonuria può essere dovuta ad altro. Un animale molto spaventato al momento del prelievo, e molti cani lo sono, può riversare nel proprio torrente circolatorio alte quantità di glucosio come risposta allo stress.
  • Conclusioni: Il diabete è una patologia abbastanza diffusa, è l’endocrinopatia più comune nei cani e gatti domestici. I proprietari di cani affetti da questo stato morboso devono imparare a vivere serenamente con il proprio animale e con il suo stato. Ci saranno degli accorgimenti da mettere in atto e una terapia che sarà quotidiana e accompagnerà voi e il vostro cane per il resto della sua vita, che potrà essere anche lunga. Ma non vi scoraggiate, lo sforzo richiesto è minimo, e non impegna più di tanto. Si tratta di somministrare una o due volte al giorno insulina, manualità molto semplice da acquisire, somministrare una dieta idonea che può essere acquistata già pronta o preparata in casa e far fare al proprio cane del moto. In più saranno necessari dei controlli periodici della curva glicemica per ottimizzare la dose di insulina da somministrare. Ma le conclusioni volevo dedicarle soprattutto a chi possiede una cane sano e giovane: non fate ingrassare il vostro cane e tenetelo in esercizio. E’ un modo intelligente per combattere questa malattia e ridurre le probabilità che il vostro Husky vada a far parte delle statistiche relative al diabete.  Un ultima cosa, tra i miei pazienti Husky grassi ed anziani solo uno è diabetico (il più grasso) dunque attenzione sempre alta ma la notte dormite pure tranquilli.

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