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Neotenia

Con il termine "neotenia" si identificano quelle caratteristiche giovanili mantenute in età adulta nei cani. La teoria fu concepita per la prima volta da Konrad Lorenz, il padre dell’etologia, e poi applicata all'evoluzione delle razze canine da Lorna e Raymond Coppinger, due biologi americani. Si è rilevato che la neotenia sia in parte un fatto evolutivo ed in parte il tentativo volontario dell'uomo di mantenere il cane più cucciolo possibile dal punto di vista psichico. Il cucciolo infatti è più malleabile, più facile da educare, e in assoluto molto più dipendente dall'uomo; quindi i primi "selezionatori" umani accoppiarono tra loro i soggetti che restavano immaturi più a lungo. In questo modo l'uomo scoprì che stava modificando gradualmente anche l'aspetto fisico: infatti il cane neotenico tendeva a mantenere anche la "faccia", e non soltanto il cervello, di un eterno cucciolone.
Fenix Bright Northern Star's a 3 mesi e 1/2
Ignaro delle leggi che governano la genetica, lo scienziato fu comunque abbastanza intelligente da seguire un sistema di selezione empirico: attraverso molteplici tentativi di accoppiamento alla fine scoprì di poter cambiare il cane in modi diversi, e di poterlo adattare alle sue diverse esigenze. Le conseguenze dirette dell’addomesticamento e della neotenia si ritrovano in modo più evidente proprio nei ceppi canini più antichi.
La teoria neotenica ha alla base una scala suddivisa in 5 gradini differenti:

1 – neonato: I cani che fanno parte di questo primo gradino sono caratterizzati da un aspetto fisico prevalentemente infantile, tipico dei cuccioli di lupo nei primi due mesi di vita; muso corto,  orecchie piccole e pendenti, cranio tondeggiante, corpo tozzo e andatura goffa. Dal punto di vista psicologico, questi cani sono, come il cucciolo, legati esclusivamente alla madre ed ai fratelli, e l’allontanamento, anche solo momentaneo, da loro  è causa di forte paura e stress. Il mondo esterno li interessa pochissimo, e sono restii ad approfondire la conoscenza di  hanno paura di tutto ciò che non conoscono: quindi la loro tendenza è una reazione negativa a qualsiasi stimolo estraneo, fino all’aggressione.

Razze tipiche di questo gradino sono tutti i molossoidi. Questi cani sono strenui lottatori e non conoscono rituali che possano inibire la loro aggressività, ottimi guardiani perché estremamente territoriali, non molto adatti alle attività che richiedano un alto temperamento  (quindi mancanza di rapidità nel reagire agli stimoli) e spirito di iniziativa. Non sono gerarchici: per loro il concetto di "proprietario-capobranco" non esiste. Esiste invece il concetto di "proprietario-mamma", perché è questa la figura che amano e rispettano e a cui obbediscono.

2 – gioco: I cani che appartengono a questo gradino, corrispondente al cucciolo di lupo di età fra i 60 ed i 120 giorni, manifestano una spiccata curiosità e vivacità verso gli stimoli esterni, giocano spontaneamente con i fratelli e con i genitori, cominciano ad uscire dalla tana e a interagire (sempre in modo ludico) con altri membri del branco, ma diffidano ancora di ciò che non conoscono. Provano grande piacere nel prendere tutto in bocca.

L'aspetto fisico presenta: orecchie più lunghe, ma in posizione ancora pendente o semieretta, muso allungato e corpo più agile e proporzionato. Le razze tipiche sono la maggior parte dei braccoidi e, soprattutto, i retrievers. Sono poco adatti a compiti di guardia e difesa, perché ancora carenti dal punto di vista del coraggio: inoltre hanno ormai abbandonato il legame con la tana, ma non hanno ancora sviluppato una sufficiente territorialità di tipo alimentare/sessuale (tipica dell'adulto). Di indole giocosa e affettuosissima, hanno una autentica predisposizione per il riporto. Cominciano ad intuire il concetto di gerarchia, ma sono ancora legati alla madre: il proprietario ideale è quello che sa tenere un comportamento intermedio tra la figura materna ed il capobranco.
3 – paratore: Corrisponde al cucciolo di lupo di età fra i 120 ed i 180 giorni. Le orecchie sono ormai erette o quasi erette, il muso si è ulteriormente allungato, l'andatura è agile e sciolta. In questo stadio il cane manifesta invece la tendenza a sorpassare qualsiasi oggetto (o animale) in movimento, "intercettandolo" e tagliandogli la strada. Questo comportamento viene detto appunto "parata" e rappresenta una sorta di preparazione al comportamento predatorio, che si manifesterà poco tempo dopo e che si tradurrà nell'inseguimento della preda e nel tentativo di afferrarla ai talloni. In natura, dai 3 ai 6 mesi, avvengono le fase di ordinamento gerarchico e di ordinamento del branco: quindi questi cani sono già molto gerarchici e collaborativi.

Fra le razze che maggiormente rappresentano questo gradino evolutivo viene inclusa la maggior parte dei lupoidi. Questi cani sono adatti a compiti di guardia, perché già territoriali, di difesa, perché sono pronti a tutto per il proprietario-capobranco, di pista, perché conoscono già le tecniche di caccia che li spingono a usare l'olfatto, di conduzione del gregge, perché tendono a "raggruppare" gli animali che vengono loro affidati. Le razze che appartengono a questo gradino sono quelle più duttili ed eclettiche, perché mostrano una maturità psichica "quasi" adulta ma restano assai dipendenti dai superiori gerarchici.

4 – tallonatore: Quando fu elaborata per la prima volta, la teoria neotenica su concludeva con questo gradino, raggruppando tutto il periodo che va dall'adolescenza all'età adulta: oggi si tende ad aggiungere un quinto step per rappresentare il cane completamente adulto. Nello stadio del tallonatore il cane presenta un fisico simile a quello del lupo adulto: orecchie dritte, muso lungo, muscolatura ben sviluppata, corpo agile. I tallonatori sono indipendenti, capaci di prendere iniziative in proprio e fortemente predatori (sono già nello stadio in cui devono collaborare con gli adulti nella caccia). Tendono a inseguire la preda e di bloccarla addentandola nei quarti posteriori. Sono fortemente gerarchici e rispettano solo il capobranco. Con loro è più efficace una dominanza "seriosa" di una sdolcinata e ricca di coccole. Appartengono a questo stadio alcuni levrieri, tutti i cani nordici da caccia e due da slitta, il Samoiedo e l'Alaskan Malamute.
 5 – adulto: Il cane somiglia fisicamente e caratterialmente a un lupo adulto. Non abbaia quasi mai (come abbiamo già detto, l'abbaio è una manifestazione infantile), ma può ululare per motivi sociali. Molto indipendente e predatore, può avere un legame molto forte solo con i membri di rango superiore che sappiano conquistarsi la sua stima (è anche prodigo di affetto, ma questo non basta per farsi obbedire). Appartengono a quest’ultimo gradino i levrieri più primitivi (per es. l'azawakh o il cirneco dell’Etna) e le rimanenti due razze nordiche da slitta, siberian husky e groenlandese. Tra i due, il groenlandese è ancora più "adulto" dell'husky e la sua "gestione" è riservata a veri conoscitori della psiche canina.

La teoria va comunque considerata tale e non applicabile a molte razze canine che per le loro caratteristiche non sono collocabili nei cinque gradini standardizzati. Ad esempio, un molossoide come il Terranova sarebbe da collocare almeno fra il secondo ed il terzo gradino, anziché al primo come previsto. Si tratta, dunque, del primo tentativo con una certa base scientifica di classificare le razze canine in base alle caratteristiche fisiche e psichiche e la teoria risulta, perciò, a volte imprecisa a causa degli scarsi mezzi di osservazione disponibili all’epoca in cui fu elaborata.

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